Come annunciato, la Sfera di Cristallo ottenuta nello Sci di Fondo maschile è stata la seconda messa in bacheca dalla Haze76. Riviviamo pertanto quella che ha segnato il primo trionfo nell’ormai lontano 2013.
Petter Northug, vincitore della Coppa del Mondo di Sci di Fondo Maschile 2012/13
La stagione 2012/13 parte da Gaellivare dove si disputano una 15 Km a skating e una Staffetta. La prova individuale è una caporetto per tutti, non drammatico pertanto lo 0 di Johan Olsson; nella prova a squadre invece arrivano 80 punti banali grazie alla Svezia, battuta soltanto dall’inarrivabile Norvegia.
Ci si sposta
quindi a Kuusamo per il Nordic Opening: l’inizio è spettacolare con i 100 + 20
punti di bonus incassati grazie a Nikita Kriukov, ottimi anche i 110
ottenuti con due norvegesi in rampa di lancio: Sjur Roethe (50) nella
10 a skating e Martin Johnsrud Sundby (60) nella 15 ad inseguimento.
Si vola oltre
Oceano, per una trasferta disertata da molti big: le seconde linee non
incantano, pertanto otteniamo 32 punti con Russia II nella Team Sprint e
50 con Anders Gloeersen nella Sprint a skating disputate a Quebec City,
50 con Evgeniy Belov nella 15 mass start, 9 con Alexey Petukhov
nella Sprint e 20 con Petter Eliassen nello Skiathlon di Canmore.
Si torna in Europa
ed il Tour de Ski regala punti pesanti: buoni i 45 con Ilia Chernousov
nel prologo, spettacolare il centello al fotofinish con Maxim Vylegzhanin
nella 15 ad inseguimento, abbastanza deludenti i 40 con Emil Joensson
nella Sprint di Val Monastero. Le tappe italiane hanno un retrogusto estremamente
amaro: se i 45 di Alexander Legkov nella 5 Km di Dobbiaco e i 60 di Roland
Clara nella scalata al Cermis sono più che buoni, si rivelano terribili i
16 con Marcus Hellner nella Cortina-Dobbiaco ed i 3 con Petter
Northug – ovvero con l’uomo che vincerà la Coppa del Mondo e che ha in
questo format il suo prediletto – nella 15 Km mass start della Val di Fiemme: a
metà stagione, la Haze76 è a quasi 200 punti di distacco dalla vetta della
classifica.
La ripresa a
Liberec è però ottima grazie al centello regalato da Teodor Peterson
nella Sprint e dai 60, nuovamente al fotofinish, con la Russia nella Team
Sprint. Interlocutoria la tappa di La Clusaz, con soli 12 punti raccattati da Tim
Tscharnke nella 15 mass start ed il centello scontato con la Norvegia
nella Staffetta.
Agrodolci le
preolimpiche di Sochi: i 24 di Nikolay Morilov nella Sprint e del Canada
nella Team Sprint vengono riscattati dal centello di Dario Cologna –
unico big presente in Russia – nello Skiathlon. A Davos arrivano 29 punti con Eirik Brandsdal nella Sprint e 45
con Matti Heikkinen nella 15 ad intervalli.
Dopo la pausa
dovuta ai Mondiali della Val di Fiemme, a Lahti la Coppa sembra sfuggirci: il
giovane Federico Pellegrino non si qualifica neppure nella Sprint, gli
80 + 5 di bonus con Alexey Poltoranin, tenuto apposta per questa gara,
sono inferiori al centello atteso. Male anche Andy Newell (4 punti) nella
Sprint di Drammen, appena discreto Tord Asle Gjerdalen (29) nella 50 di
Holmenkollen, ma il bello arriva con le finali di Stoccolma e Falun.
Nella Sprint
disputata davanti al palazzo reale, Tomas Northug, fratellino di Petter
praticamente al debutto, centra un quinto posto per 45 punti che ci riportano a
-40 dalla vetta; preziosi anche i 40 ottenuti con Finn Haagen Krogh nel
prologo di Falun, ma la gara delle gare è la 15 mass start a tecnica classica: Elder
Roenning è reduce da una stagione opaca, ma è un uomo che la zampata in
volata la può dare. Un suo podio sarebbe fondamentale per sperare nel miracolo
nell’inseguimento conclusivo, ma il norvegese va oltre, vince grazie ad una
spaccata da manuale e ci consente addirittura di azzerare i 60 punti che ci
separavano da guigia – pettorale giallo della vigilia – e di essere in
testa quando all’appello manca soltanto l’inseguimento a skating.
È psicosi sulla
scelta da fare, alla fine ragioniamo con il cuore: nel 2010 Giorgio Di Centa
ci regalò la coppetta distance con una grande prova in questa gara, gli diamo
nuovamente fiducia e l’olimpionico non ci delude, facendo registrare il quarto
tempo per 50 punti decisivi per tenere a distanza ACHEROPITA (36 con Belov)
e guigia (12 con Tscharnke). Fortunatamente nessuno dei due è andato su
Sundby, probabilmente consci che partendo per secondo non avrebbe avuto necessità
di far segnare un grande tempo, ma che invece con gli 80 ottenuti avrebbe
regalato loro il controsorpasso.
È fatta: dopo
diverse coppette di specialità, arriva finalmente il tanto agognato successo in
una Coppa del Mondo assoluta di uno sport
invernale che premia la
competenza e la passione del nostro presidente, che negli anni a venire si
toglierà soddisfazioni anche nel Salto e nella Combinata Nordica, prima del bis nel Fondo maschile datato due giorni fa.