martedì 16 marzo 2021

Fantasportal - La prima grande Coppa del Mondo in uno sport invernale: Sci di Fondo 2012/13

Come annunciato, la Sfera di Cristallo ottenuta nello Sci di Fondo maschile è stata la seconda messa in bacheca dalla Haze76. Riviviamo pertanto quella che ha segnato il primo trionfo nell’ormai lontano 2013.

Petter Northug, vincitore della Coppa del Mondo di Sci di Fondo Maschile 2012/13

La stagione 2012/13 parte da Gaellivare dove si disputano una 15 Km a skating e una Staffetta. La prova individuale è una caporetto per tutti, non drammatico pertanto lo 0 di Johan Olsson; nella prova a squadre invece arrivano 80 punti banali grazie alla Svezia, battuta soltanto dall’inarrivabile Norvegia.

Ci si sposta quindi a Kuusamo per il Nordic Opening: l’inizio è spettacolare con i 100 + 20 punti di bonus incassati grazie a Nikita Kriukov, ottimi anche i 110 ottenuti con due norvegesi in rampa di lancio: Sjur Roethe (50) nella 10 a skating e Martin Johnsrud Sundby (60) nella 15 ad inseguimento.

Si vola oltre Oceano, per una trasferta disertata da molti big: le seconde linee non incantano, pertanto otteniamo 32 punti con Russia II nella Team Sprint e 50 con Anders Gloeersen nella Sprint a skating disputate a Quebec City, 50 con Evgeniy Belov nella 15 mass start, 9 con Alexey Petukhov nella Sprint e 20 con Petter Eliassen nello Skiathlon di Canmore.

Si torna in Europa ed il Tour de Ski regala punti pesanti: buoni i 45 con Ilia Chernousov nel prologo, spettacolare il centello al fotofinish con Maxim Vylegzhanin nella 15 ad inseguimento, abbastanza deludenti i 40 con Emil Joensson nella Sprint di Val Monastero. Le tappe italiane hanno un retrogusto estremamente amaro: se i 45 di Alexander Legkov nella 5 Km di Dobbiaco e i 60 di Roland Clara nella scalata al Cermis sono più che buoni, si rivelano terribili i 16 con Marcus Hellner nella Cortina-Dobbiaco ed i 3 con Petter Northug – ovvero con l’uomo che vincerà la Coppa del Mondo e che ha in questo format il suo prediletto – nella 15 Km mass start della Val di Fiemme: a metà stagione, la Haze76 è a quasi 200 punti di distacco dalla vetta della classifica.

La ripresa a Liberec è però ottima grazie al centello regalato da Teodor Peterson nella Sprint e dai 60, nuovamente al fotofinish, con la Russia nella Team Sprint. Interlocutoria la tappa di La Clusaz, con soli 12 punti raccattati da Tim Tscharnke nella 15 mass start ed il centello scontato con la Norvegia nella Staffetta.

Agrodolci le preolimpiche di Sochi: i 24 di Nikolay Morilov nella Sprint e del Canada nella Team Sprint vengono riscattati dal centello di Dario Cologna – unico big presente in Russia – nello Skiathlon. A Davos arrivano 29 punti con Eirik Brandsdal nella Sprint e 45 con Matti Heikkinen nella 15 ad intervalli.

Dopo la pausa dovuta ai Mondiali della Val di Fiemme, a Lahti la Coppa sembra sfuggirci: il giovane Federico Pellegrino non si qualifica neppure nella Sprint, gli 80 + 5 di bonus con Alexey Poltoranin, tenuto apposta per questa gara, sono inferiori al centello atteso. Male anche Andy Newell (4 punti) nella Sprint di Drammen, appena discreto Tord Asle Gjerdalen (29) nella 50 di Holmenkollen, ma il bello arriva con le finali di Stoccolma e Falun.

Nella Sprint disputata davanti al palazzo reale, Tomas Northug, fratellino di Petter praticamente al debutto, centra un quinto posto per 45 punti che ci riportano a -40 dalla vetta; preziosi anche i 40 ottenuti con Finn Haagen Krogh nel prologo di Falun, ma la gara delle gare è la 15 mass start a tecnica classica: Elder Roenning è reduce da una stagione opaca, ma è un uomo che la zampata in volata la può dare. Un suo podio sarebbe fondamentale per sperare nel miracolo nell’inseguimento conclusivo, ma il norvegese va oltre, vince grazie ad una spaccata da manuale e ci consente addirittura di azzerare i 60 punti che ci separavano da guigia – pettorale giallo della vigilia – e di essere in testa quando all’appello manca soltanto l’inseguimento a skating.

È psicosi sulla scelta da fare, alla fine ragioniamo con il cuore: nel 2010 Giorgio Di Centa ci regalò la coppetta distance con una grande prova in questa gara, gli diamo nuovamente fiducia e l’olimpionico non ci delude, facendo registrare il quarto tempo per 50 punti decisivi per tenere a distanza ACHEROPITA (36 con Belov) e guigia (12 con Tscharnke). Fortunatamente nessuno dei due è andato su Sundby, probabilmente consci che partendo per secondo non avrebbe avuto necessità di far segnare un grande tempo, ma che invece con gli 80 ottenuti avrebbe regalato loro il controsorpasso.

È fatta: dopo diverse coppette di specialità, arriva finalmente il tanto agognato successo in una Coppa del Mondo assoluta di uno sport invernale che premia la competenza e la passione del nostro presidente, che negli anni a venire si toglierà soddisfazioni anche nel Salto e nella Combinata Nordica, prima del bis nel Fondo maschile datato due giorni fa.

Fantasportal: secondo trionfo per la Haze76 nello Sci di Fondo maschile!

La stagione degli sport invernali volge al termine. Nonostante la pandemia, bene o male tutte le Coppe del Mondo sono state assegnate: nello sci di fondo, la disciplina che più è stata segnata dal Covid – non per le positività ma per le defezioni dei norvegesi e non solo in diverse tappe – è stata grande festa per la Haze76, che in campo maschile ha bissato il trionfo del 2013. Riviviamo questa indimenticabile stagione.


Il nostro presidente sa che il Covid può condizionare lo sport più di qualsiasi altro infortunio, pertanto a novembre 2020 viene studiata a tavolino la tattica da seguire: i più forti vanno giocati subito, prima che rischino di essere contagiati o vengano estromessi per la quarantena.

Si parte da Ruka e si parte con il numero 1: Johannes Hoesflot Klaebo viene scelto nella Sprint a tecnica classica, prima tappa del Nordic Opening, ma è subito beffa in quanto il fuoriclasse norvegese viene battuto dal connazionale Erik Valnes. 80 punti che tuttavia con Klaebo sanno di sconfitta pesante. Nella 15 sempre in alternato del giorno successivo spazio a Iivo Niskanen, che a sua volta non va oltre una modesta quinta posizione, che con il senno di poi sarà tuttavia un ottimo risultato. La tre giorni finlandese si chiude con una 15 Km ad inseguimento, per la quale conterà il tempo netto di gara e nella quale Hans Christer Holund, scelto come ottimo compromesso fra partenza indietro e possibilità di rimonta, ci regala il primo centello della stagione.

Si va a Davos e comincia il circo: Norvegia, Svezia e Finlandia disertano la tappa svizzera e quella successiva di Dresda, spazio dunque a russi e francesi, gli unici che possono competere alla pari con gli scandinavi. Nella Sprint però Lucas Chanavat, dopo aver vinto le qualificazioni, cade in batteria, ci dobbiamo accontentare di 14 punti. Va meglio con Andrey Melnichenko nella 15 a Skating: secondo battuto soltanto da Alexander Bolshunov, 80 punti probabilmente irripetibili in cascina. A Dresda usiamo Gleb Retivykh nella Sprint, che ci regala 60 ottimi punti, prima di impazzire e scegliere la Gran Bretagna nella Team Sprint, che ci frutta la miseria di 24 punti.

Arriva il 2021 e con lui il Tour de Ski: nella Sprint inaugurale disputata in Val Monastero è il momento di schierare Federico Pellegrino, che non delude le aspettative e vince: 100 punti + 5 importantissimi di bonus. Splendidi anche gli 80 del vecchio Dario Cologna nella 15 Km mass start del giorno successivo, mentre Evgeniy Belov nell’inseguimento che chiude la tre giorni svizzera ne frutta soltanto 11, un peccato considerando che dal suo gruppetto si poteva pescare Maurice Manificat che ne fa 80.

Si arriva in Italia, ed è un trionfo: nella 15 a skating di Dobbiaco facciamo 45 punti con Artem Maltsev prima del centello scontato con Alexander Bolshunov nell’inseguimento successivo. In Val di Fiemme va ancora meglio grazie ai 60 di Alexey Chervotkin nella 15 in classico, ed il doppio centello con l’incredibile Oskar Svensson nella Sprint e con Denis Spitsov nella scalata al Cermis.

Dopo un weekend di pausa, si riparte da Lahti, dove torna anche la corazzata norvegese: Emil Iversen si è laureato campione nazionale nello Skiathlon, impossibile non sceglierlo nell’unica gara con questo format della stagione, ed è centello che viene bissato il giorno successivo nella staffetta con la scontatissima scelta Norvegia.

A Falun l’episodio che sembra estrometterci dalla lotta per la generale, nella quale siamo in testa con una manciata di punti di margine su lehto: nella 15 con partenza a intervalli e nella 15 mass start, Sjur Roethe e Paal Golberg fanno il loro dovere, chiudendo terzi per 120 punti complessivi. Nella Sprint però il dramma: Erik Valnes, dopo aver battuto Klaebo a Ruka, gli è in scia all’ingresso del rettilineo conclusivo prima di cadere e chiudere sesto. Il connazionale invece stravince e regala a lehto 100 punti + 20 di bonus per la vittoria di tappa. Nella classifica generale siamo addirittura terzi con 80 lunghezze difficilmente recuperabili: la Norvegia infatti chiude in confini, e tutte le gare ivi previste vengono praticamente cancellate. Mancano così soltanto quattro appuntamenti che difficilmente potranno consentire ribaltoni.

Ed invece il primo passo avviene a Ulricehamn: dopo il 40 pari nella Sprint dovuto al sesto posto di Sergey Ustiugov, scelto da tutti, nella Team Sprint la Haze76 si affida come logica impone all’Italia, già usata da lehto. De Fabiani e Pellegrino trionfano, arrivano 105 punti e contemporaneamente la Francia, a causa di una caduta all’inizio dell’ultima frazione, non va oltre al nono posto per 29 punti: prima dei mondiali siamo al secondo posto con 4 punti di ritardo dalla leadership.

Così, dopo la rassegna iridata di Oberstdorf che, tra l’altro, ci regala l’oro nella staffetta maschile, ci giochiamo il tutto per tutto in Engadina, dove sono previste una 15 mass start e una 50 ad inseguimento (superasd). Il rischio è elevato, perché per gara1 scegliamo Jens Burman, ancora a disposizione di lehto, per poi sparare il banalissimo Simen Hegstad Krueger per gara2, sperando nei gregari in caso fossimo ancora dietro. Non ce n’è bisogno: Burman chiude quarto, mentre Ilia Semikov, scelto dal leader, addirittura non entra in zona punti. La 50 conclusiva è una passerella che comunque ci regala un altro centello grazie alla scontatissima vittoria di Krueger.

Così, dopo il trionfo del 2013 del quale prima o poi parleremo, arriva la seconda Coppa del Mondo di Sci di Fondo Maschile, alla quale abbiniamo la coppetta distance. Un successo prestigioso e meritato che ci regala la seconda perla dell’inverno dopo la Tournee dei Quattro Trampolini, sperando che sia di buon auspicio per un 2021 cominciato alla grande anche in altri fantasports.

Per la cronaca la Sfera di Cristallo reale è andata per il secondo anno consecutivo ad Alexander Bolshunov, un fuoriclasse che ha avuto vita facile grazie alle pesanti assenze dei norvegesi nella prima parte di stagione, ma che probabilmente avrebbe vinto lo stesso. Diversi invece gli episodi che stanno gettando lo sci di fondo in un baratro dal quale non si vede ancora la luce:

  • le già citate defezioni dovute al Covid (ma perché negli altri sport tutto è filato liscio?);
  • i punti attribuiti per la classifica generale anche nelle prove a squadre (e Justyna Kowalczyk cosa avrebbe dovuto dire, lei che da polacca una squadra non l’ha mai avuta?)
  • le squalifiche e successive riammissioni di Chervotkin e Anamarija Lampic durante il Tour de Ski;
  • la scazzottata di Bolshunov a Joni Maeki al termine della Staffetta di Lahti;
  • la squalifica di Klaebo per ostruzione (cioè l’unica infrazione non commessa) nella 50 dei mondiali;
  • la 50 ad inseguimento dopo una 15 mass start (ed infatti tempo 10 minuti erano in 60 tutti insieme)
  • senza dimenticare la Sprint in salita di Aare della passata stagione

Una catastrofe che si spera prima o poi abbia una fine: tornare indietro non solo sarebbe necessario, ma anche sinonimo di intelligenza da parte di una federazione che evidentemente non vuole ammettere i propri errori.

Nella foto il dominatore della Coppa del Mondo di Sci di Fondo 2020/21. L'altro è Alexander Bolshunov

giovedì 22 ottobre 2020

Il mito del back-to-back: WTA Roma 2019

Abbiamo parlato dell’incredibile impresa della nostra fantatennista Fosca nel WTA su Fantasportal. Un back-to-back doppio, perché con il successo a Roma nel settembre 2020, è stato bissato sia il trionfo ottenuto al Foro Italico nel 2019, ed inoltre è stato messo in bacheca il secondo grande torneo consecutivo dopo gli US Open 2020. Riviviamo quanto accaduto sulla terra capitolina un anno e mezzo fa.


Karolina Pliskova con il trofeo del WTA di Roma 2019


Il tennis femminile, sport alla deriva da ormai un lustro, non ha padrone, e ad ogni torneo può vincere chiunque. Arrivare in fondo ad un torneo è una lotteria, ma come al solito Fosca ci prova, anche se si presenta al via del WTA di Roma del 2019 ben lontana dalle teste di serie.

Al primo turno la scelta ricade su Amanda Anisimova, giovane statunitense che da lucky loser affronta la wild card Elisabetta Cocciaretto. Rapido 63 63 e secondo turno agguantato.

Qui caliamo un grosso calibro, Petra Kvitova, testa di serie numero 2 e due volte campionessa di Wimbledon, tuttavia meno performante sulla terra rossa e pertanto con un cammino che non si prevede troppo lungo. La ceca concede un game a Yulia Putintseva e ci fa superare il turno, mentre 43 avversari salutano il Foro a causa delle debacle di Madison Keys, Anette Kontaveit e Serena Williams.

Agli ottavi di finale ci affidiamo a Kiki Bertens, testa di serie numero 5, che tuttavia affronta un osso duro quale Carla Suarez Navarro. L’olandese soffre ma vince 64 16 63, ma fanno peggio Ashleig Barty e Petra Kvitova che vanno a casa insieme ad altri 27 utenti.

I quarti di finale sono il turno decisivo: scegliamo Maria Sakkari, sorpresa del torneo, che prosegue la sua corsa eliminando per 57 63 60 la francese Kristina Mladenovic. Vengono eliminate invece, fra le altre, Viktoria Azarenka e Marketa Vondrousova, e con loro 33 utenti.

Fosca è l’unica in semifinale con Johanna Konta e Karolina Pliskova a disposizione. Serve tuttavia un mezzo miracolo, perché se Pliskova è favorita, e vince facile contro Sakkari, Konta non ha il pronostico dalla sua al cospetto di Bertens. Eppure la britannica si supera, batte l’olandese per 57 75 62 e ci porta alla vittoria finale.

Fra i 7 finalisti infatti siamo gli unici con una scelta valida – nello specifico Karolina Pliskova – a disposizione, inutile pertanto l’esito della finale, nella quale per la cronaca si impone proprio la ceca in due rapidi set.

Per Fosca è il quarto titolo WTA della carriera, a due anni di distanza dall’Australian Open 2017, nonché l’inizio di un regno tutt’ora in corso nella capitale italiana.

Il mito del back-to-back: US Open femminile 2020

Abbiamo parlato dell’incredibile impresa della nostra fantatennista Fosca nel WTA su Fantasportal. Un back-to-back doppio, perché con il successo a Roma nel settembre 2020, è stato bissato sia il trionfo ottenuto al Foro Italico nel 2019, ed è stato messo in bacheca il secondo grande torneo consecutivo dopo gli US Open 2020. Riviviamo quanto accaduto nella bolla di New York a inizio settembre 2020.


Naomi Osaka con il trofeo degli US Open 2020


Il grande tennis riparte dopo il lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19, anche se alcune delle pseudo-big rimangono a casa per paura di essere contagiate. Gli US Open sembrano così un torneo aperto a qualsiasi soluzione, e divincolarsi dalle insidie che nasconde ogni turno non è semplice.

Partiamo scegliendo Shelby Rogers che affronta la carneade russa Irina Khromacheva. La statunitense rispetta i pronostici e vince con un periodico 62 che ci fa cominciare bene il torneo.

Anche il secondo turno fila liscio, con Anett Kontaveit, testa di serie numero 14, che spazza via la slovena Kaja Juvan per 64 61 e ci porta al terzo turno.

Qui ci affidiamo alla solida Petra Martic, testa di serie numero 8, che si sbarazza per 63 63 della russa Varvara Gracheva. Arriviamo così senza patemi alla seconda settimana, anche se finora, causa livello challenger del tabellone, le sorprese sono state pochissime.

Sorprese che cominciano ad arrivare agli ottavi di finale: viene infatti eliminata Petra Kvitova, che perde al tie break decisivo da Shelby Rogers. Con lei salutano 53 utenti, più della metà di quelli rimasti in gara. Fosca invece rischia molto affidandosi a Jennifer Brady, che affronta una delle poche big in corsa, Angelique Kerber. La tedesca è però lontana parente dalla campionessa di Wimbledon 2018 e si arrende per 61 64.

Il problema arriva ai quarti di finale: bisogna scegliere fra Serena Williams (contro Tsvetana Pironkova) e Viktoria Azarenka (contro Elise Mertens), entrambe favorite e che si affronteranno in semifinale. Chi la spunterà? Tentiamo con il percorso Williams-Azarenka: Serenona soffre ma vince 46 63 62, Vika passeggia per 60 61, per la conquista del torneo sarà decisivo il confronto diretto.

Azarenka, che dopo il rientro dalla maternità non si è nemmeno avvicinata al livello che le consentì di vincere due slam, ritrova lo smalto dei giorni migliori, e dopo aver concesso praticamente senza lottare il primo set, rimonta e vince 16 63 63.

Fosca è in finale con Naomi Osaka, testa di serie numero 4 ma a detta del nostro presidente unica tennista decente in attività, a disposizione. Gli altri Osaka hanno uno score peggiore, sarà dunque testa a testa con galles, unico a potersi giocare Azarenka.

La prima parte del match è un massacro della bielorussa, che domina in lungo e in largo e porta a casa il primo set per 61 e si trova 2-0 con palla del 3-0 nel secondo. Qui la partita gira, con Osaka che si sveglia, rimonta e vince il secondo per 63.

La strada sembra in discesa per la giapponese che si porta 4-1 con tre palle del 5-1, ma Azarenka non si arrende e si riporta sul 3-4 e palla del 4 pari. Ma qui alza bandiera bianca: Osaka vince gli ultimi due game e conquista il suo secondo US Open con il punteggio di 16 63 63.

Per Fosca è invece il terzo slam della carriera dopo gli Australian Open datati 2011 e 2017, le due stagioni d’oro per il nostro presidente su Fantasportal. Che sia di buon auspicio anche per il finale del 2020? Così sembrerebbe, ma ancora mancano due mesi e tutto può succedere.

mercoledì 14 ottobre 2020

Fantacalcio Padova 2020-21: nemmeno il Covid e i neonati fermano la lega più asdosa del fantacalcio

Si sono svolte ieri le aste per la quattordicesima edizione del Fantacalcio Asd Padova, nella quale come tutti sanno il nostro presidente ha sempre e solo collezionato solo figuracce (ma sulle cause potremo scrivere libri: infortuni, simulazioni, accanimento contro il più forte). Un’edizione rimasta in bilico fino all’ultimo, sia a causa del Covid che ha rimandato la partenza della Serie A (e che potrebbe interromperla se le pecore continuano a infettarsi facendo i mona), sia a causa di neonati e nascituri che hanno sconvolto/sconvolgeranno le vite di alcuni dei presidenti più inutili e perdenti della Lega.

La Haze76 si presenta come al solito per evitare l’ultimo posto, impresa non semplice vista la rosa messa in piedi. Quest’anno ci si può attaccare ai nascituri che toglieranno le attenzioni nel fare la formazione, quindi complimenti sin da ora gli altri sette che vinceranno lo Scudetto a pari merito. Ma analizziamo le rose delle otto squadre al via.

Il campione uscente credo sia Vacca (purtroppo lo scorso campionato ho smesso di seguirlo dalla seconda fantagiornata, quando era palese che sarei arrivato nelle retrovie), che parte favorito anche quest’anno: in porta Dragowski è una certezza, Hickey garantisce grandi voti e tanti bonus da difensore, Brunetta punta alla doppia cifra di gol da centrocampista, mentre gli attaccanti Lukaku, Barrow e Karamoh spaventano tutti con le loro nove gambe.

Sempre al top sarà Pippo, che dopo la beffa dello scorso anno si presenta con l’inviolabile porta della Juventus, i sicuri 34 gol di Gosens in difesa, il super-affare Mkhitarian (28 crediti, 7/5 di Barrow) a centrocampo ed un Cristiano Ronaldo destinato a riscrivere la storia della Serie A nonostante la positività al Covid.

Punta a riprendersi il trono il presidente Paolo, che trascinato dallo storico scudetto dell’Atalanta (Gollini, Sportiello, Toloi, Palomino, Djimsiti, Freuler, Miranchuk e Zapata) eguaglierà l’impresa della banda di Gasperini.

Outsider di lusso sono Seb, che punta tutto sui Pedros (Joao e Rodriguez), Manzo, clamorosamente affezionatosi ai napoletani tanto da prendere Koulibaly, Politano e Osimhen oltre agli ex Callejon e Rog, e Vally, che stranamente decide di non investire sui portieri per accaparrarsi i terzini Stryger e Larsen.

La speranza è che Ginevra distragga Cavazz, altrimenti non c’è storia: Immobile vincerà la scarpa d’oro per il 49esimo anno consecutivo, il Papu Gomez tornerà in tripla cifra dopo una stagione condizionata soltanto da una marea di assist mentre il Can Dell’Orco guiderà una difesa ricca di terzini con il vizio del gol.

E la Haze76? Una squadra derelitta, piena di vecchi e bolliti giocatori: Kolarov fa il centrale, Bonaventura durerà tre giornate prima di farsi male, Vidal accuserà il tipico effetto-Inter dei giocatori ex Juve mentre Ibra e Quagliarella hanno 90 anni in due. Confidiamo nel Benevento e nei suoi assi Glik e Letizia. Di seguito la rosa completa

Portieri
DONNARUMMA
TATARUSANU
PERIN

Difensori
HATEBOER
MANOLAS
KOLAROV
GLIK
LETIZIA
DEPAOLI
IBANEZ
ZAPPACOSTA

Centrocampisti
BONAVENTURA
BROZOVIC
CASTILLEJO
PASALIC
SAELEMAEKERS
VERDI
VIDAL
ZACCAGNI

Attaccanti
IBRAHIMOVIC
MARTINEZ
QUAGLIARELLA
SIMEONE
PAVOLETTI
ILICIC

Dunque tutta la Haze76 Fantasports rinnova i complimenti sin da ora a Vacca, Pippo, Manzo, Seb, Paolo, Vally e Cavazz per il loro meritato e sicuro trionfo

mercoledì 7 ottobre 2020

WTA Roma 2020: un back-to-back leggendario da ogni punto di vista

La pandemia non è finita, ma il mondo e lo sport professionistico hanno ripreso piano piano le loro attività. Naturalmente sono ripresi anche i fantagiochi su Fantasportal, ed il nostro utente Fosco ha già fatto la storia per quanto riguarda il Tennis femminile.


Simona Halep con il trofeo del WTA Roma 2020
Simona Halep con il trofeo del WTA di Roma 2020


A inizio settembre è arrivata la vittoria nello US Open, di cui sicuramente parleremo in un secondo momento, ma le attenzioni vanno concentrate sul torneo di Roma, recuperato a fine settembre dopo il logico rinvio da maggio.

La nostra tennista Fosca è campionessa uscente del Foro Italico, una vittoria quella del 2019 di cui a sua volta parleremo con un altro post. Ripetersi è sempre difficile, per non dire impossibile, in un fantagioco che ha nell’imprevedibilità la sua caratteristica principale: sono ormai cinque anni che il tennis femminile tocca ad ogni torneo il suo punto più basso, per poi vedersi superare in oscenità al torneo successivo. Impossibile stabilire le varie favorite anche solo turno per turno, figurarsi arrivare in fondo. Inoltre la fresca vittoria agli US Open potrebbe appagare chi è già al numero 1 stagionale.

Ma è proprio questa la molla che trascina Fosca: al primo turno viene usata la belga Elise Mertens, testa di serie numero 11, ma che può far strada. Rischioso comunque scegliere una tennista meno forte, con il pericolo di un’eliminazione che ci farebbe perdere punti preziosi per la classifica WTA. Mertens batte la taipeiana Hsieh 63 61 e ci porta al secondo turno.

Qui giochiamo la kazaka Elena Rybakina, testa di serie numero 10, che se la vede con la mediocre ceca Marie Bouzkova. Sono due set sofferti, ma comunque Rybakina la porta a casa per 75 76.

Ottavi di finale. La scelta ricade su Elina Svitolina, testa di serie numero 4, che affronta la veterana Svetlana Kuznetsova. Vittoria più semplice di quanto non dica il 76 64 finale, quarti di finale in cascina e punti preziosi in arrivo.

A questo punto bisogna esagerare, e allora ecco che scegliamo Simona Halep, testa di serie numero 1, in quanto unica con il pronostico completamente dalla sua parte. La rumena asfalta Yulia Putintseva, che si ritira sul 62 20, e ci porta in semifinale.

Garbine Muguruza contro Simona Halep o Karolina Pliskova contro Marketa Vondrousova? Non c’è nemmeno da chiederlo, servono punti e chi se ne frega della vittoria del torneo, che arriverebbe soltanto se la spagnola battesse la rumena. Via con Karolina Pliskova, detentrice del torneo e testa di serie numero 2, che elimina in due brutali set (62 64) la connazionale.

Nel frattempo vince anche Halep, pertanto siamo in finale ma senza scelte a disposizione. Pazienza, servivano punti e sono arrivati. Però, andando a controllare le scelte degli avversari, nessuno ha Pliskova e Halep a disposizione, e Fosca vanta il migliore score in assoluto a pari merito con estro67, che tuttavia ha scelto ben dopo.

Ciò significa che arriva un clamoroso back-to-back: dopo il trionfo del 2019, Fosca si conferma regina di Roma; inoltre, dopo il successo agli US Open, arriva un nuovo trofeo da sollevare in un 2020 che, a due tornei del termine, ci vede saldamente al comando della classifica WTA. Peccato che al Roland Garros Fosca sia andata a casa al terzo turno, mentre un paio di possibili rivali sono ancora in corsa. Per questo facciamo loro i più sinceri complimenti per aver chiuso l’anno in vetta alla classifica WTA, noi ci accontentiamo di due dei tornei più prestigiosi che si siano disputati in questa particolare annata.




lunedì 27 luglio 2020

Fantacalcio Oldgenoa: è chiusura con il TRIPLETE!!!


Era settembre 2003 quando la nostra società entrò nella Lega Fantacalcio Oldgenoa acquisendo lo Zio Bruno, gloriosa squadra che vantava già uno Scudetto. In questi 17 anni sono cambiate tante cose, ancora di più cambieranno da novembre, quando il nostro presidente vincerà l’ennesima scommessa. Ma andiamo con ordine e vediamo cos’è successo in questa lunga stagione 2019/20.

Dopo il back-to-back delle stagioni 2016/17 e 2017/18, il 2018/19 è un’annata transitoria per lo Zio Treno, che comunque chiude il campionato in seconda posizione – distantissimo tuttavia dal Settimo Papiro, meritevole dominatore dello Scudetto – e viene eliminato in semifinale dalla Coppa.

Il 2019/20 comincia con l’importante sacrificio economico che consente alla squadra di confermare i trascinatori delle ultime stagioni: vengono confermati Ciro Immobile, Andrea Belotti, Edin Dzeko, Alejandro Gomez, Federico Chiesa e Niccolò Zaniolo, nomi importanti chiamati a regalare nuove soddisfazioni ai tifosi marron-verdi. Purtroppo, per garantirsi le loro prestazioni, le seconde linee non sembrano all’altezza: in porta arriva il pacchetto della Lazio, squadra che ancora non sembra in grado di poter dare filo da torcere alla Juventus come invece riuscirà a fare; in difesa ai confermati Acerbi, Lirola e Florenzi, si aggiungono mediocri titolari quali Luca Pellegrini, Matteo Bani, Luca Rossettini e Patricio Gabarron (meglio noto come Patric); a centrocampo spazio a giocatori immondi quali Ronaldo Vieira, Ivan Radovanovic, Jacopo Petriccione e Valon Berisha; il magico tridente ha in Felipe Caicedo e Riccardo Sottil due alternative di un altro livello.

Eppure dopo la sconfitta all’esordio, lo Zio Treno ingrana trascinato dal tridente delle meraviglie, con un Ciro Immobile sontuoso: il girone d’andata viene chiuso con 19 punti ed il primo posto in classifica, seguito da Bobby Gol a 15, Lina Hau Hau e Settimo Papiro a 14, Brignola Forever a 13 e Nightmare a 12 (oh nooooooooo).

Il terzo mini-girone prosegue sulla falsariga dei precedenti: lo Zio Treno comanda con 29 punti dopo 15 giornate, Settimo Papiro secondo è a quota 24. Ma qui accade l’imprevisto: la pandemia di Coronavirus che sta mietendo vittime in tutta Europa costringe ad interrompere la Serie A e di conseguenza il Fantacalcio. Passano mesi durante i quali non si capisce se e quando si potrà riprendere, fino a quando viene ufficializzata la data del 22 giugno per la ripartenza. Campionato e fantacampionato salvi, ma in che condizioni arrivano i nostri ragazzi? Devastanti: sono 12 contati gli uomini che possono alternarsi in campo, sembra difficile poter tenere il passo di squadre dalla panchina più lunga.

Però ci sono sempre loro tre: Immobile, Dzeko e Belotti rientrano più forti di prima e trascinano lo Zio Treno: basta la vittoria nello scontro diretto contro Settimo Papiro per lanciare la squadra a +8 e, nonostante la miseria di un punto nelle ultime quattro partite, lo Scudetto viene matematicamente vinto con una giornata d’anticipo.

È a questo punto che arriva il comunicato stampa choc dello Zio Treno: Siamo al settimo cielo per l’inattesa conquista del quinto Scudetto della nostra gestione nella Lega Fantacalcio Oldgenoa. Tuttavia non poteva capitare momento migliore per salutare la lega. Il nostro presidente ha vinto una piccola scommessa con sé stesso che prevedeva di lasciare il fantacalcio se avesse vinto lo Scudetto e nello stesso anno fosse diventato papà. Il primo punto è stato certificato oggi, il secondo si avvererà a fine ottobre/inizio novembre (e visto che ha voluto esagerare, di figli ne arriveranno due). La decisione è da considerarsi irrevocabile.

È l’ufficializzazione dell’addio dopo 17 stagioni. Ma se il nostro presidente è il più grande fantasportivo vivente un motivo ci sarà, ed infatti lo Scudetto non basta: con cinque partite straordinarie, lo Zio Treno elimina gli odiati rivali del Nightmare in semifinale di Coppa e batte Bobby Gol in entrambe le sfide di finale oltre che nella Supercoppa. È trionfo, è triplete (il secondo della nostra squadra), è la degna conclusione di un’epopea indimenticabile, nella speranza che chi rileverà la società possa proseguire su questa falsariga.

Questi i 26 protagonisti del triplete più bello ed inatteso

Portieri
1 Thomas STRAKOSHA
23 Guido GUERRIERI
34 Silvio PROTO

Difensori
2 Pol LIROLA
3 Mattia BANI
5 PATRIC Gabarron
6 Chris SMALLING (da gennaio)
13 Luca ROSSETTINI
15 Francesco ACERBI
24 Alessandro FLORENZI (fino a gennaio)
33 Luca PELLEGRINI
95 Alessandro BASTONI

Centrocampisti
4 Jacopo PETRICCIONE
7 Valon BERISHA (fino a gennaio)
8 Ronaldo VIEIRA
10 Alejandro GOMEZ
12 Stefano SENSI
14 Paolo FARAGO’ (da gennaio)
21 Ivan RADOVANOVIC
22 Nicolò ZANIOLO
25 Federico CHIESA

Attaccanti
9 Edin DZEKO
11 Riccardo SOTTIL
17 Ciro IMMOBILE
18 Andrea BELOTTI
20 Felipe CAICEDO


martedì 19 maggio 2020

Una giornata leggendaria: lunedì 18 maggio 2020


Benritrovati! Dopo quasi un anno è d’obbligo tornare ad aggironare questo blog per celebrare l’indimenticabile giornata di lunedì 18 maggio 2020.

Siamo in piena pandemia, la quarantena si è appena conclusa ma lo sport professionistico è ancora ben lungi dal ripartire. Su Fantasportal, per non essere costretti a chiudere baracca per mesi, il grande capo sprugola ha ideato una serie di giochi del passato alterandone i risultati in base al numero delle fantascelte.

Abbiamo pertanto disputato i campionati di calcio (Serie A e Premier League) del 1994/95, i Mondiali di Italia ’90, la Coppa del Mondo di Sci 1994/95, i mondiali di Formula1 1991 e 1992, i mondiali 500cc e MotoGp del 2001 e 2002 e tutte le principali corse (Giro, Tour, Vuelta, Coppa del Mondo e Mondiali) di ciclismo del 1998.

All’appello manca il basket: con un tocco di magia viene organizzato l’Europeo 1997, prova generale – almeno sembra – per rivivere quello del 1999 che vide l’Italia di Myers e Fucka trionfare a Parigi. L’alterazione è la seguente: nella fase a gironi una squadra guadagna 3 punti se scelta da 3 o meno utenti, ne perde invece uno per ogni due utenti se scelta da 4 o più. Le classifiche ottenute tramite i risultati alterati vanno a comporre il tabellone dei quarti di finale, dove le magnifiche otto partono dalla media punti alterata ottenuta nella fase a gironi. Tale punteggio viene aumentato di 3 se – fra base ed extra – c’è una sola scelta, viene aumentato di 3 invece per ogni 2 scelte. Chi passa partirà dal punteggio alterato del turno precedente che verrà nuovamente alterato con lo stesso criterio, e così via sino alla finale.

La Haze76 Myers, chiamata così in onore del capitano dell’Italia (ma soprattutto della Fortitudo) di fine anni ’90, disputa un girone con i controcoglioni, vincendo sempre tranne quando prova a ribaltare il punteggio di Germania-Ucraina (si partiva da 81-60 per i tedeschi, perderemo soltanto di 4), quando alla quarta giornata è impossibile evitare la sconfitta away, e quando nel turno finale si gioca contro per conquistare senza rischi il matematico accesso ai playoff.

È qui che viene fuori la classe del nostro presidente. Nei tre turni di playoff, soltanto tre squadre ottengono un’alterazione positiva: la Polonia ai quarti (nostra scelta base), la Jugoslavia in semifinale (nostra scelta base) e la Lituania in finale (nostra scelta base). Le risicate differenze di punteggio fanno il resto: ai quarti eliminiamo alcatraz con un 79-64 che non ammette repliche, in semifinale la spuntiamo di un punto (69-68) contro OrgoglioGr, ed in finale sono i supplementari (cioè il miglior punteggio ottenuto nella fase a gironi) a regalarci il titolo contro marcof2004.

Ma lunedì 18 maggio 2020 non passerà alla storia soltanto per il successo ad Eurobasket 1997. In contemporanea infatti va avanti la stagione 1998 di ciclismo, e parte da Biel il Giro di Svizzera. Il regolamento delle corse a tappe prevede un miglioramento del tempo di 5 secondi in caso il ciclista sia l’unico capitano scelto, mentre una peggioramento di 5 secondi per ogni capitano scelto da due o più utenti. Per il prologo ci affidiamo all’idolo di casa Laurent Dufaux, giunto sesto a 5 secondi dal vincitore Laurent Jalabert. I primi cinque della tappa reale vengono scelti da due o più utenti, mentre Fosco è l’unico Dufaux: è vittoria di tappa e maglia oro in solitaria.

Non sazio, il nostro presidente gioca d’astuzia nella seconda tappa. Davide Rebellin vince a braccia alzate rifilando una quarantina di secondi ad un gruppetto con tutti i migliori. Il veneto però è probabile che sia la scelta di massa, meglio ripiegare su uno degli inseguitori, meglio ancora se qualcuno che nelle prossime tappe il resto del mondo possa pensare sia indispensabile. Chi se non Stefano Garzelli, che il Giro di Svizzera 1998 se lo porterà a casa? Fosco è l’unico con il varesino, anzi, è l’unico ad avere un capitano unico fra coloro giunti nel gruppo inseguitore, mentre Rebellin è affossato da 10 scelte: seconda vittoria in solitaria e maglia oro sempre più salda, anche se nelle prossime tappe sarà difficile gestire il margine.

Vittoria nella finale di Eurobasket 1997, due tappe e maglia oro al Giro di Svizzera 1998: un trionfo che rende indimenticabile la giornata di lunedì 18 maggio 2020 e merita la celebrazione anche sulla pagina Facebook di Fantasportal, nonché le rosicate del buon Cavazz, che a questo giro deve soltanto riconoscere la superiorità del nostro presidente.



venerdì 9 agosto 2019

Fantasportal – bis ai mondiali di nuoto 10 anni dopo!


L’estate è nel vivo e le ferie imminenti, ma uno degli appuntamenti più importanti della stagione è già andato in archivio: trattasi dei mondiali di nuoto che si sono disputati a Gwangju.

Come da un paio d’anni a questa parte, su Fantasportal si giocano considerando il medagliere globale: medaglie in ogni singola gara di nuoto (as usual), in ogni singola gara di tuffi (con terna da scegliere rispettando le limitazioni), nei due tornei di pallanuoto e una unica per il nuoto sincronizzato.

Fosco non segue gli sport acquatici nel corso dell’anno, ma nel main event è sempre protagonista, come dimostra il trionfo assoluto nell’edizione di Roma 2009. E a dieci anni di distanza, sin dalle prime gare, appare concreta l’occasione di un nuovo successo.

Si parte con i tuffi, le cui scelte vengono fatte in fretta e furia ad Imperia durante una trasferta di lavoro. Nonostante il poco tempo per studiare la situazione, arrivano quattro clamorose medaglie d’oro: Piattaforma Individuale Femminile, Trampolino individuale 3 metri femminile, Trampolino Synchro maschile e Trampolino individuale 3 metri maschile.

Quest’ultima, che si rivelerà decisiva, arriva con una botta di culo inenarrabile: la triade scelta è la banalissima Siyi Xie, Yuan Cao e Jack Laugher, ossia i due cinesi ed il primo degli altri. Eppure, dopo cinque dei sei tuffi della finale, il britannico è in testa con l’oro al collo, ma qui decide di suicidarsi, sbagliando completamente l’ultimo tuffo e accontentandosi del bronzo. Per fosco triade azzeccata e oro di massa che gli consente di prendere il comando del medagliere alla vigilia delle competizioni di nuoto in piscina.

Laugher sbaglia, Fosco no: è l'oro decisivo

Nello sport principe della competizione, una strenua difesa che porta altre due medaglie del metallo più pregiato (200 dorso maschile e 200 stile libero maschile) che consentono al nostro utente di chiudere a quota 6 ori, unico a toccare questa quota e a rendere pertanto superflui l’argento vinto nella 10 km di fondo maschile ed il bronzo nei 50 dorso maschili.

È il secondo magico trionfo ai mondiali di nuoto, che arriva a dieci anni di distanza da quello conquistato a Roma 2009 e che ci regala l’ennesima soddisfazione di un’annata con meno vittorie rispetto al passato, ma con una costanza di piazzamenti che ci consente di guidare la classifica utenti con 1553 punti, quota mai raggiunta da nessuno in passato.

Buone vacanze

venerdì 19 aprile 2019

All’origine del mito – League Cup 2012


Quella conquistata in una finale tutta fosca è stata la terza League Cup entrata nella nostra bacheca su Fantasportal. Riviviamo i primi due trionfi.



Con il successo del 2011, la Mist76 si qualifica automaticamente per la coppa di lega inglese 2012, e per di più da testa di serie numero 1. Il sorteggio è tuttavia sfavorevole, in quanto ai quarti di finale affronteremo la SQUARE di kikar in trasferta.

È da qui tuttavia che comincia la leggenda. Quattro utenti su otto scelgono doppio Manchester United (in casa vs Crystal Palace), tre gli affiancano Chelsea (in casa vs Liverpool) o Blackburn extra, noi scegliamo doppio Cardiff, squadra di Championship, che se la vede proprio con il Blackburn. I gallesi vincono 2-0, i reds perdono 1-2, i blues 0-2. È un trionfo epocale che tuttavia rischia di compromettere il cammino nei turni successivi, in quanto siamo gli unici ad aver bruciato una scelta valida.

Questo il commento del GM RUGGEUR
Fosco RUGGEUR - 02/12/11, 18:21Meno male che c'e' il leader della classifica utenti a nobilitare la League Cup. 8 giocatori. 7 scelte base perdenti, 7 scelte extra perdenti, nessun marcatore. Non meritate un commento.Fosco inventa un doppio Cardiff che gli regala la qualificazione, ma potrebbe per assurdo costargli caro al prossimo turno, dove sara' quello piu' sfavorito, visto che nessun altro ha sprecato alcuna scelta.Calandre e mafuolino si qualificano con un catenaccio degno del miglior Trap. Zero a Zero e scelte libere nel prossimo turno.Clash trova contro Chelsea extra, ma i Blues escono sconfitti nettamente dal Liverpool e frigianf saluta i sogni di gloria. Appuntamento a gennaio per le semifinali con Crystal Palace - Cardiff il 10 e City - Liverpool l'11

In semifinale affrontiamo mafuolino. All’andata è d’obbligo il doppio Crystal Palace, che se la vede con il Cardiff, per tenere una fra Manchester City e Liverpool buona per l’eventuale finale. I londinesi vincono 1-0, il City – scelto in entrambi i ruoli dal nostro avversario – perde 1-0. Espugniamo la mafuolino arena per 2-0 ma il passaggio del turno è tutt’altro che scontato.

Questo il commento del GM RUGGEUR
Fosco RUGGEUR - 13/01/12, 11:56Uno che riesce ad essere davanti a Clash nella classifica utenti qualche qualita' deve averla. Ma per gli altri e' veramente notte fonda. Nel primo turno c'erano state 7 scelte basi perdenti e il solo fosco aveva trovato Cardiff vincente. Difficile fare di peggio, ma ci siete riusciti. Questa volta le scelte base ex fosco non solo sono risultate perdenti, ma non hanno neanche segnato.Mafuolino e Clash riescono anche nell'impresa di aver giocato in 2 turni sempre scelte perdenti sia base che extra. Complimenti ! E i marcatori ? Meglio sorvolare. 12 tentativi, zero gol, sembrate Calloni. Il bello e' che fosco adesso dovra' inventarsi qualcosa, forse fare melina con il Crystal Palace, per avere chance di superare il turno ed avere una buona scelta in finale.
A ritorno infatti dobbiamo tenere doppio Crystal Palace nonostante il Cardiff in casa faccia paura e venga scelto in entrambi i ruoli da mafuolino. Dopo sette minuti i gallesi vanno in vantaggio e la situazione diventa drammatica, tuttavia il Crystal Palace tiene fino ai rigori, il cui esito è per noi ininfluente: la sconfitta per 1-0 ci lancia per il secondo anno consecutivo in finale.

Questo il commento del GM RUGGEUR
Clash vs Fosco RUGGEUR - 26/01/12, 11:52Sfida tra il n.1 e il n.2 della classifica utenti per la prestigiosa finale di League Cup.Clash torna ad essere a livelli atletica con la miglior scelta base, scelta extra e trovando anche il marcatore con Dzeko. Troppo per Calandre che cede il vantaggio dell'andata e viene eliminato.Fosco fa melina, subisce subito il gol del Cardiff, ma insiste tenendo doppio Crystal Palace e arriva in finale con tutto il Liverpool a disposizione. Stessa opportunita' anche per Clash e sfida che si decidera' probabilmente sui marcatori.
È l’evento del secolo: si affrontano la arsenal and old lace di Clash, numero 1 della classifica utenti e la Mist76 di fosco, numero 2.

È la delusione del secolo: i nostri ragazzi, consci di avere il vantaggio del seed, sparano doppio Liverpool con Gerrard marcatore. Clash, come un pivellino alle prime armi, spara doppio Liverpool con Gerrard marcatore.

È trionfo senza nemmeno giocare, un back-to-back storico che soltanto l’incapacità degli avversari ci impedirà di trasformare in un triplete. Ma di questo parleremo forse un’altra volta.

Questo il commento del GM RUGGEUR
FA and League Cup RUGGEUR - 27/02/12, 11:42La sfida tra il n.1 e il n.2 del sito regala emozioni a non finire. Doppio Liverpool e Gerrard per entrambi. Spettacolo.Fosco sfrutta per la seconda volta consecutiva il fatto di essere campione in carica e avra' il vantaggio anche l'anno prossimo. Se la finale non e' stata forse troppo entusiasmante neanche i piu' facinorosi milanjuvinteristi potranno negare che la vittoria di fosco sia meritata, ben oltre la riga di porta e senza l'ombra di un fuorigioco. Sia nel primo che nel secondo turno ha giocato meglio di tutti.Clash era partito in sordina, ma in gara due delle semifinali aveva innestato una marcia in piu' con la miglior giocata base, extra e l'unico goleador del torneo, Dzeko. Si affida poi al capitano dei Reds, ma altrettanto fa fosco rendendo vano guardare la finale, dove il Liverpool e' stato in svantaggio, poi e' passato in vantaggio ed infine e' stato raggiunto a due minuti dalla fine. Poi mi sa che ha vinto ai rigori.